Intervento in occasione della mostra Moana Toujours, a Bagheria, presso il Centro d’Arte e Cultura Piero Montana, dal 09 al 30 Giugno 2018.
“Gabinetto Segreto” è il nome che Borbone di Napoli diedero alle sale del Museo Archeologico di Napoli in cui vennero raccolti i vari reperti a soggetto erotico o sessuale che man mano venivano alla luce negli scavi di Pompei ed Ercolano, dalle case private e soprattutto dai lupanari, le case di piacere dell’epoca: sepolti dall’eruzione del Vesuvio, risorsero affreschi e statuette di esplicito argomento erotico, anche orgiastico, decine di raffigurazioni di Priapo, (divinità dal fallo enorme, di segno benaugurante). Tornavano dunque alla luce, ma soltanto ad una stretta cerchia di pubblico, “persone di matura età e di conosciuta morale”. Quelle due salette, al piano seminterrato del museo, divennero così, come tutte le cose proibite, oggetto di curiosità morbosa e addirittura simbolo della lotta antiborbonica nel segno di una maggiore libertà di espressione. Basti pensare ad opere come I Neoplatonici di Luigi Settembrini, patriota antiborbonico, futuro senatore, nel cui gioco letterario di richiami alla sfera omoerotica classica, molti studiosi hanno intravisto una forma mascherata di “dichiarazione”, o come si dice oggi di “coming out”: qualche decennio prima di Oscar Wilde!